La Direzione Generale per la Politica Industriale, l’Innovazione e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico ha trasmesso al Parlamento la sesta edizione della Relazione sullo stato di attuazione e l’impatto della policy a sostegno di Start Up e Pmi Innovative.
La Relazione viene introdotta dalle premesse del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha posto in luce come la crisi pandemica e la transizione digitale abbiano comportato l’emersione di nuovi modelli di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi. Quasi a voler richiamare l’attenzione delle imprese che ancora si esimono dall’affrontare l’argomento innovazione e sostenibilità, il Ministro Giorgetti ha sottolineato il divario tra imprese che hanno avviato processi di innovazione e quelle che non hanno saputo farlo.Nonostante la crisi pandemica, difatti, sono state molteplici le strategie adottate dalle aziende più innovative per individuare nuove nicchie di mercato, realizzare un nuovo prodotto/servizio, oppure per sviluppare nuove tecnologie, App e, ancora, per sviluppare attività di ricerca.
La trattazione oggetto della Relazione viene poi suddivisa in due parti: la prima dedicata all’analisi dell’ecosistema dell’innovazione nel 2020 e la seconda alle misure principali a favore delle Start up e PMi Innovative.
Nella prima parte, dunque, si rappresentata plasticamente lo stato dell’arte delle imprese innovative italiane in relazione a tutto il 2020.
I dati delle performance aziendali di tali aziende manifestano una realtà in crescita costante nonostante la crisi pandemica: nel 2020 il numero di iscrizioni nella sezione speciale del registro delle imprese è cresciuto rispetto al 2019 del 10% per le start- up innovative e del 31,4% per le PMI innovative; nel 2021 Il numero di imprese innovative è continuato a crescere posizionandosi, alla fine di settembre, a 13.999 start-up innovative (+16,8%) e a 2.066 PMI innovative (+15,5%).Il contributo delle imprese innovative è stato apprezzabile anche dal punto di vista dell’occupazione che ha visto un incremento del 40,5%.
Dati che sono destinati a conoscere un incremento ulteriore visto che circa il 27% dei 235 miliardi di euro del PNRR dovrà essere destinato proprio all’innovazione e alla digitalizzazione.
La seconda parte della relazione si sofferma invece sulle misure introdotte in favore delle start up e delle Pmi innovative riguardanti i profili societari e finanziari.
Qui di seguito si riportano le misure segnalate più rilevanti:
– L’esonero dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel Registro delle Imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle Camere di commercio (risparmio di circa 500 euro annuali);
– Lo strumento di finanza agevolata gestito da Invitalia denominato «Smart&Start Italia», che prevede un finanziamento a tasso zero alle startup innovative a copertura di progetti di investimento di ammontare compreso tra 100mila e 1,5 milioni di euro, fino all’80% (in precedenza 70%) della spesa sostenuta dalla startup, con una maggiorazione al 90% (in precedenza 80%) per le imprese a maggioranza femminile o giovanile. Nelle regioni del Mezzogiorno le start up beneficiano di una quota di finanziamento a fondo perduto pari al 30% (in precedenza 20%) del totale erogato.
– Il Voucher 3I – Investire in innovazione istituito al fine di supportare la valorizzazione del processo di innovazione delle startup innovative e di accompagnarle nel percorso di brevettabilità e di valorizzazione dei loro investimenti tecnologici e digitali.
– Il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (FGPMI), un fondo pubblico che facilita l’accesso al credito delle PMI attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari: la garanzia copre fino all’80% del prestito erogato dall’istituto di credito alla startup innovativa o all’incubatore certificato, per un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa gratuitamente e sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati. Mediocredito Centrale, ente gestore del Fondo, non opera alcuna valutazione del merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dalla banca.
– Per gli investimenti effettuati da soggetti passivi dell’IRPEF è prevista una detrazione dall’imposta lorda pari al 30% dei conferimenti effettuati, per un importo non superiore a 1 milione di euro; per i soggetti passivi dell’IRES, una deduzione dal reddito complessivo pari al 30% dei conferimenti effettuati, per un importo non superiore a 1,8 milioni di euro. L’incentivo, esigibile in sede di dichiarazione dei redditi, è applicabile a investimenti diretti nel capitale di rischio delle imprese e a investimenti indiretti per il tramite di OICR o altre società che investono prevalentemente in startup e PMI innovative. L’investimento deve essere mantenuto (cd. “holding period”) almeno per tre anni.
– Le agevolazioni concesse ai sensi del Regolamento de minimis (Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013). Ai fini della fruizione dell’incentivo e prima dell’effettuazione dell’investimento, il legale rappresentante della startup innovativa o della PMI innovativa deve presentare istanza sulla piattaforma informatica “Incentivi fiscali in regime «de minimis» per investimenti in startup e PMI innovative”. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente, o per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) che investano prevalentemente in startup innovative o PMI innovative. Per investimenti effettuati in startup innovative, l’investimento agevolabile ammonta ad un massimo di 100mila euro per ciascun periodo di imposta.
7) Il Fondo Nazionale Innovazione (FNI o CDP Venture Capital Sgr) è uno strumento rivolto alle micro, piccole e medie imprese per consentire loro di accedere a risorse finanziarie per l’innovazione, sotto forma di partecipazione al capitale di rischio o di finanziamenti agevolati in assenza di garanzie.
La Relazione, infine, rappresenta plasticamente come tali misure siano state un importante driver dello sviluppo economico in italia, riportando le cifre, assolutamente degne di considerazione, relative al loro utilizzo da parte di startupper e investors.
Avv. Francesco Giuseppe Ibba (Avvocato del Foro di Sassari)